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La Mimosa
Il mese di Marzo chiude il lungo e uggioso (non sempre) periodo invernale eannuncia l’imminente primavera che arriverà con l’equinozio, dal punto di vista astronomico, ma che spesso si annuncia anticipatamente con l’esplosione di alcune fioriture significative.
Tra queste i gialli e piumosi capolini dell’Acacia dealbata, che nelle zone climatiche più calde fiorisce sin da febbraio, e in alcuni casi dalla fine di gennaio, con spettacolari chiome di un giallo allegro e brillante che annunciano il risveglio dal lungo letargo invernale e che per la coincidenza del periodo di fioritura e la grande bellezza l’hanno fatta scegliere a simbolo della Festa delle Donne l’8 di Marzo
L'Acacia dealbata, chiamata popolarmente Mimosa, è un albero che, sebbene non autoctono, è oramai diffusissimo nel nostro paese sia in coltivazione sia come spontaneo, specialmente nelle aree a clima mite. È infatti a pieno titolo un elemento caratterizzante della vegetazione della Riviera Ligure, delle sponde dei grandi laghi e di tutte le coste del nostro paese. Sebbene sia diventata un poco invasiva bisogna ammettere che la sua fioritura allegra e profumata si rivela ogni anno un immancabile simbolo dell’arrivo della primavera, dando vivacità al paesaggio e risvegliando i primi insetti pronubi.
Quelli comunemente detti fiori della mimosa sono in realtà infiorescenze sferiche, che riuniscono piccolissimi fiori, di colore giallo canarino, molto decorativi, intensamente profumati; i fiori vengono prodotti all'apice dei rami, sui rametti più sottili, e sbocciano in successione, a partire da quelli più vicini al fusto. La fioritura della mimosa può durare alcune settimane e comincia con le prime giornate leggermente lunghe e non troppo fredde, da gennaio, fino a marzo; nei luoghi con inverni miti le mimose producono fiori a partire già dall'inizio di gennaio, mentre nelle zone più fresche la fioritura avviene a partire dalla seconda metà di febbraio.
In Italia resistono bene nei climi temperati del centro sud, ma si possono coltivare anche sulle coste dei grandi laghi del nord, ove possono beneficiare di temperature più miti. La coltivazione in altre zone deve essere effettuata in vaso o in serra.
La pianta di mimosa può raggiungere anche grandezze considerevoli. Le foglie sono composte da tante foglioline poste perpendicolarmente alla nervatura principale.
Il terreno ideale per la fioritura è quello tendenzialmente acido, con una buona struttura, che assicura una buona umidità, ma allo stesso tempo un buon drenaggio. Si consiglia di apportare sostanza organica (humus) periodicamente (una volta l’anno), è ciò sia al fine di garantire alla pianta l’apporto delle giuste sostanze nutritive, che per migliorare la struttura del terreno.
Il periodo migliore per la messa a dimora della mimosa è quello che va da ottobre a marzo. Nelle zone più fredde può essere coltivata in serra con l’accortezza di non far scendere la temperatura al di sotto degli 0 gradi. Il vaso deve essere cambiato circa ogni due anni. Si ricorda che il diametro del vaso non deve crescere eccessivamente, sia per un fattore estetico che per conservare una giusta proporzione tra l’apparato aereo e quello radicale.